Corriamo spesso per le stesse strade “scavando” tunnel tra persone, macchine, rumore, chiusi nelle nostre quattro mura di vita sempre uguale, nascosti anche a noi stessi e a quella creatività che dovrebbe spingerci continuamente in avanti.
Per questo siamo qui… per rianimare o svegliare per la prima volta il fuoco della nostra curiosità intorpidita.
Ogni incrocio di vie, ogni perimetro di mura, nasconde una sua luce.
E noi non la conosciamo, non la immaginiamo nemmeno, non ce ne rendiamo neanche conto.
Entriamo allora in un perimetro, vicino casa, che ha il sapore della storia, del coraggio, del “fare il proprio dovere” sempre al meglio: i VIGILI DEL FUOCO ci accolgono, i loro mezzi ci raccontano di mille interventi.
La scala si mette in azione e “sfonda” il cielo regalandoci luce e una benedizione di don Antonio “dall’alto dei cieli”.
Poi la palestra, un mondo interno inaspettato, e il corpo si abitua a ritrovare energia nel suo equilibrio.
Gli occhi pieni di immagini e domande, foto scattate per fissare il pomeriggio, che come un ladro, scappa via.
Torniamo a casa con qualcosa in più stasera: la luce della correttezza, della disponibilità, della professionalità, della preparazione, della prontezza, della “scommessa sul bene”, del servizio, può ancora illuminarci.
Possiamo essere migliori, possiamo ancora accogliere quel bambino che nasce.
Un grandissimo grazie al Comando dei Vigili del Fuoco che ci ha accolto, a Franco che ci ha accompagnato mostrandoci funzionamento e segreti dei mezzi, al personale della palestra e della mensa, a don Antonio, alla nostra piccola squadra di PICCOLI CUSTODI DEL CREATO e ai nostri ragazzi che hanno acceso d’interesse la serata.